giovedì 19 giugno 2008

Proposta di convention e primarie per partiti nazionali

 Convention e primarie 

Premessa

I partiti americani sono governati dagli elettori e organizzati con il sistema convention-primarie. Le primarie sono la forma di governo popolare diretto, con cui gli elettori scelgono i candidati alle elezioni e i delegati alla convention. La convention è il governo indiretto del partito. Essa delibera su qualunque materia, tra cui l'organizzazione delle primarie, le regole del partito, il programma politico ed elettorale. La convention è l'autorità massima (e unica) del partito. I partiti americani non hanno un "apparato", né leader, capi, organi dirigenti, fazioni, correnti, iscritti. Essi fanno riferimento unicamente agli elettori.

Le primarie americane sono sequenziali, cioè diluite su un arco temporale di più settimane. In ciascun fine-settimana si vota in una regione o in un gruppo di regioni, secondo una ben precisa sequenza.

La sequenzializzazione crea un evento mediatico di lunga durata, aumenta l'interesse, permette agli elettori di rielaborare le loro scelte, rimescola le carte (le percentuali di voto per i candidati si scostano notevolmente dalle percentuali dei relativi partiti o correnti di appartenenza), costringe i candidati a battere sistematicamente il territorio e a venire a contatto con gli elettori, e permette anche a candidati relativamente poco noti di presentarsi con qualche possibilità di riuscita (si pensi a Jimmy Carter e, oggi, a Mike Huckabee). Inoltre, in molti casi non sono i candidati che "si candidano", ma sono gli elettori a "candidarli", per cui il nome di una persona può essere inserito sulle schede elettorali di alcune regioni anche contro la volontà di quella persona, e viene rimosso solo in presenza di una dichiarazione ufficiale nella quale la persona certifica di non essere candidata alla carica pubblica.

Le primarie nazionali, cioè tenute in tutte le regioni italiane nello stesso giorno, hanno molte controindicazioni. Esse danno effettive possibilità di vittoria soltanto ai candidati già noti, cioè i volti televisivi, e nella maggior parte dei casi riflettono i risultati percentuali dei partiti o delle fazioni, cristallizzate nel tempo, senza alcun rimescolamento di carte e favorendo di fatto la divisione. Le percentuali ottenute dai candidati si scostano poco da quelle dei relativi partiti o fazioni. Si vota l'appartenenza, non la persona. In pratica, permettono ai partiti di decidere il vincitore in anticipo, scoraggiando la discesa in campo o l'emergere di veri avversari.

Descriviamo brevemente le primarie sequenziali. Tipicamente, le prime primarie della sequenza sono competizioni abbastanza aperte. Non conta soltanto chi vince, ma anche chi emerge, cioè chi ottiene risultati superiori alle previsioni della vigilia. Il nome del vincitore si delinea in maniera più o meno definitiva verso la metà della stagione. Da quel momento in poi le primarie diventano un plebiscito a favore del prescelto, con riallineamenti a catena a suo sostegno da parte di tutti i candidati già suoi avversari nelle primarie precedenti. Questo effetto domino riunisce di fatto il partito e la coalizione attorno al vincitore.

Il calendario delle primarie va studiato in modo che la stagione termini a ridosso della campagna elettorale per le elezioni politiche, in modo da creare un effetto fionda, per permettere al candidato di affrontare la campagna elettorale sullo slancio del consenso raccolto nelle primarie e massimizzare la sua forza contro l'avversario. In questo senso, le primarie dell'Unione del 2005 furono troppo anticipate rispetto alla data delle successive elezioni politiche.

Più le primarie sono aperte, maggiori sono le probabilità di attrarre gli indecisi e convincerli a votare per il proprio candidato. La sequenzializzazione e l'apertura delle primarie sono ingredienti fondamentali di una macchina che raccoglie e crea consenso.


Convention 

Funzioni della convention

È il governo del partito e la sua autorità massima. Stabilisce le regole dei propri lavori e delle primarie successive, vota la nomina a maggioranza assoluta, scrive il programma elettorale, delibera su qualunque materia ritenga opportuno deliberare. Si riunisce una sola volta e per il solo tempo necessario ad adempiere alle proprie funzioni (circa 4 giorni).  

Composizione della convention 

La convention è composta da delegati eletti mediante elezioni primarie.

Numero dei delegati 

I delegati sono 1000, eletti con primarie regionali a collegi provinciali. 800 delegati "certi" sono distribuiti regionalmente in base al "coefficiente (a+b)/2" della regione (vedi sotto), calcolando i resti col metodo d'Hondt. I nominativi degli eletti certi sono stabiliti subito dopo ciascuna consultazione regionale. I 200 delegati extra sono distribuiti regionalmente in base al coefficiente di affluenza alle primarie (ottenuto facendo il rapporto tra i votanti alle primarie della regione e i votanti alle primarie di tutte le regioni), calcolando i resti col metodo d'Hondt. Gli eletti extra di ciascuna regione sono stabiliti a conclusione delle primarie, prima della convention.

Ripartizione dei delegati

Il meccanismo di calcolo per determinare la suddivisione regionale degli 800 delegati "certi" utilizzato in questo modello è quello del partito democratico americano ("(a+b)/2"), dove

a = (popolazione elettrice regione)/(popolazione elettrice nazionale);

b = (voti CdL regionali)/(voti CdL totali), usando i dati relativi alle ultime elezioni politiche nazionali;

(a+b)/2 = (n° delegati regione)/(n° delegati totali).

I 200 delegati extra sono assegnati alla fine della stagione delle primarie, in base all'affluenza regionale alle stesse:

numero delegati extra regione R = 200 (votanti alle primarie in R) / (votanti alle primarie in Italia).

Primarie 

Elettorato attivo

Ciascuna regione può, con votazione telematica gratuita, aperta a tutti, adeguatamente pubblicizzata e di durata non inferiore ad una settimana, scegliere la propria tipologia di primarie, tra le seguenti opzioni:

Primarie aperte: possono votare coloro che risiedono nella regione e hanno diritto di voto;

Primarie semiaperte: possono votare coloro che risiedono nella regione, hanno diritto di voto e si dichiarano elettori del partito o indipendenti;

Primarie chiuse: possono votare coloro che risiedono nella regione, hanno diritto di voto e si dichiarano elettori del partito;

Primarie chiuse a pagamento: possono votare coloro che risiedono nella regione, hanno diritto di voto, si dichiarano elettori del partito e versano una certa somma di denaro.

In mancanza della votazione telematica, vale l'opzione delle primarie semiaperte. "Dichiararsi elettore del partito" può essere inteso come "aderire al partito" solamente nel caso in cui tale adesione sia gratuita.

Candidati e presentazione delle candidature 

I candidati alla nomina 

In un partito americano, la nomina è la candidatura del partito ad una carica pubblica. È stabilita con le sole primarie o con il sistema primarie-convention. I candidati alla nomina (CN) sono le persone che corrono alle elezioni primarie per ottenere la nomina del partito.  

Presentazione delle candidature alla nomina

Ogni regione tiene le proprie elezioni primarie autonomamente e pertanto la presentazione delle candidature va fatta regione per regione. La candidatura può essere presentata dal candidato stesso o da suoi sostenitori, anche senza il consenso preventivo del candidato. Il candidato può successivamente ottenere l'eliminazione del proprio nominativo dalle schede elettorali inviando una dichiarazione in cui afferma di non essere interessato alla carica pubblica a cui si riferisce la nomina.

La presentazione della candidatura consiste nella presentazione di un numero di firme uguale a 5 volte il numero teorico totale di delegati che spettano alla regione (vedi ultima colonna tabella I; ciò vuol dire 5000 firme in totale a livello nazionale), più il versamento di una somma pari, in euro, al numero teorico di delegati (che vuol dire 1000 euro in totale a livello nazionale). Possono firmare gli elettori residenti nella regione.

I candidati delegati

I candidati delegati (CD) sono coloro che si presentano alle elezioni primarie della propria regione di residenza, nel collegio della propria provincia di residenza, per essere eletti delegati alla convention. 

Presentazione delle candidature a delegato

Per presentare la propria candidatura a delegato, il CD deve:

   1.  raccogliere un numero di firme pari a 5 volte il numero teorico di delegati spettanti alla provincia di residenza; possono firmare gli elettori residenti nella provincia;

   2. versare una somma pari, in euro, al numero teorico di delegati spettanti alla provincia di residenza;

   3. dichiarare il nome del CN che intende sostenere alla convention, e promettere solennemente e per iscritto di sostenere quel CN, oppure dichiararsi indipendente.

Il sostegno a CN è soggetto all'approvazione di CN. Al CN vengono comunicati i nomi di tutti i CD che intendono sostenere CN in quella provincia. Il CN deve comunque approvare un numero di CD pari al numero teorico di delegati spettanti alla provincia. Se i CD sono minori di quel numero, deve approvarli tutti. I CD non approvati da CN possono presentarsi come indipendenti. Non vi è numero massimo di CD che possono presentarsi a sostegno di un CN.

 

Nota. Il numero teorico di delegati che spetta a ciascuna regione è mostrato nell'ultima colonna a destra della tabella I. Il numero teorico di delegati che spettano a ciascuna provincia è calcolato distribuendo il numero teorico di delegati che spettano alla regione in base ai coefficienti (a+b)/2 delle province (non calcolati in queste pagine), calcolando i resti col metodo d'Hondt. 

Scheda elettorale e modalità di voto 

Fac simile:

Mike Huckabee   

Rudolph Giuliani

   ____________

Del Mike 1                     

Del Mike 2                 

Del Mike 3                 

Del Mike 4                 

Del Mike 5                 

Del Rudy 1                 

Del Rudy 2                 

Del Rudy 3                 

Del Rudy 4                 

Del Rudy 5                 

 

________ ________

 

________ ________

  

________ ________

  

________ ________

 

________ ________

 

 

Ogni colonna contiene il nome di un candidato alla nomina e i nomi dei candidati delegati che lo sostengono. È aggiunta colonna bianca ("write-in") per dare all'elettore la possibilità di votare un CN e dei CD diversi da quelli elencati sulla scheda elettorale. Non rappresentata nella figura, ma presente sulla scheda, è la colonna "Indipendenti", contenente i CD che non hanno dichiarato sostegno ad alcun CN e i CD non approvati dai CN. È importante che la scheda elettorale contenga soltanto nomi di persone, non nomi di correnti o fazioni, liste o simboli, perché questo alimenterebbe la conflittualità e le divisioni. L'elettore vota gli individui, non le sigle.

Modalità di voto 

L'elettore può votare il CN ed esprimere un numero massimo di preferenze ai CD che lo sostengono pari al numero "teorico" totale di delegati da eleggere nella provincia.

Determinazione dei delegati 

Il numero di delegati regionali spettanti ad un CN è calcolato in base ai voti ottenuti da CN nella regione, usando il metodo proporzionale con sbarramento al 15%, salvo il caso in cui nessun CN raggiunga il 15%. In tal caso la soglia è abbassata ad un valore pari alla percentuale del CN più votato meno il 10%. I resti sono sempre assegnati con il metodo d'Hondt.

La ripartizione dei delegati regionali vinti da un CN tra i collegi provinciali è determinata proporzionalmente, in base alle preferenze raccolte da CN nelle province, usando il metodo d'Hondt per il calcolo dei resti (vedi simulazione). In ciascuna provincia sono eletti i delegati abbinati a CN che hanno ottenuto più preferenze.


Sequenzializzazione delle primarie e determinazione del numero di delegati

 In questa tabella raccogliamo i dati relativi all'elettorato attivo di ciascuna regione, i votanti (del centrodestra) alle elezioni politiche del 2006, il coefficiente (a+b)/2, la sequenzializzazione delle primarie su base regionale, le date delle primarie, il numero di delegati, certi e "teorici", che spettano a ciascuna regione.

Regione

A  =

Elettori 2006

B  =

Votanti CdL 2006

100(a+b)/2=100 (A/TA+

B/TB)/2

Pos Seq

Data primarie

N. delegati certi

N. delegati "teorici" totali

Veneto

3.713.441

1.809.859

8.70575

1

2-3/2

70

87

Puglia

3.272.677

1.290.473

6.87082

2

7-8/2

55

69

Sardegna

1.380.487

475.966

2.71828

3

14-15/2

21

27

Piemonte

3.516.492

1.447.486

7.54291

4

21-22/2

61

76

Lazio

4.395.508

1.816.983

9.44859

5

1-2/3

76

95

Lombardia

7.440.015

3.618.754

17.4229

6

8-9/3

140

175

Sicilia

4.039.868

1.668.819

8.68108

7

15-16/3

70

87

Valle d'Aosta

100.580

19.239

0.157414

8

29-30/3

1

1

Trentino A.A.

753.973

226.380

1.39626

8

29-30/3

11

14

Friuli VG

984.950

441.149

2.20673

8

29-30/3

17

22

Liguria

1.335.980

505.022

2.7475

8

29-30/3

22

27

Campania

4.562.333

1.696.755

9.30926

9

5-6/4

75

93

Emilia Romagna

3.348.280

1.174.330

6.64539

10

12-13/4

53

67

Toscana

2.934.440

958.121

5.637

11

19-20/4

45

56

Marche

1.217.783

457.680

2.49742

11

19-20/4

20

25

Molise

264.516

102.506

0.550607

11

19-20/4

4

5

Umbria

691.127

249.100

1.38934

12

26-27/4

11

14

Abruzzo

1.070.331

407.303

2.20829

12

26-27/4

17

22

Basilicata

482.972

145.245

0.895011

12

26-27/4

7

9

Calabria

1.592.428

485.912

2.96945

12

26-27/4

24

29

Totali

TA=47.098.181

TB=18.997.082

100

 

 

800

1000

Tabella I. Con questa ripartizione viene assegnato circa 1 delegato ogni 20mila voti raccolti dalla CDL alle politiche 2006. Siccome l'affluenza alle primarie è circa il 42% di quella alle elezioni, ciò vuol dire all'incirca 1 delegato ogni 8000 elettori che si recano a votare alle primarie. I rimanenti 200 delegati vengono ripartiti fra le varie regioni alla fine delle primarie, in base all'affluenza regionale alle primarie stesse. L'ultima colonna contiene il numero "teorico" di delegati, cioè quello ottenuto distribuendo i 1000 delegati totali in base al coefficiente (a+b)/2.  

Sequenzializzazione del voto 

Le primarie durano 13 settimane e sono divise in 12 tappe. In ciascuna tappa si vota in una regione specifica o un gruppo specifico di regioni. Si vota il sabato e la domenica, saltando il fine-settimana pasquale, che cade a metà sequenza. La prima fase interessa le regioni di grandezza media dove il partito è forte. La Lombardia è collocata a circa metà sequenza. L'ultima fase interessa le regioni dove il partito è debole. Per quanto possibile, sono alternate regioni del nord, centro e sud. Le regioni che votano prima sono avvantaggiate dal fatto che il loro voto è "più importante" per la scelta del candidato alla nomina. D'altra parte, gli elettori delle regioni che votano per ultime sanno quali risultati di affluenza devono battere per aggiudicarsi una frazione maggiore dei 200 delegati aggiuntivi.

Alle primarie successive il calendario viene riordinato in base alla nuova distribuzione di forza del partito nelle regioni. Fra i gruppi di regioni di pari forza si procede a rotazione.

Un CN può ritirarsi in qualunque momento fra una tappa e l'altra ed annunciare il proprio sostegno ad  un altro CN'. I suoi CD possono essere inseriti nelle liste di altri CN", con i criteri usuali (tra cui il diritto di veto ponderato che spetta a CN"), o nella lista degli indipendenti. I delegati già eletti rimangono in carica e scelgono autonomamente quale CN appoggiare.


Simulazione:  attribuzione dei delegati ai candidati e ai collegi provinciali

Supponiamo che alla Toscana spettino 20 delegati e che i voti raccolti nella regione dai candidati alla nomina siano

Mike Huckabee          2000    50%

Rudolph Giuliani        1000    25%

Mitt Romney                 800    20%

Fred Thompson            200      5%

Fred Thompson non ottiene delegati in Toscana perché non supera lo sbarramento del 15%. Gli altri candidati ottengono delegati, distribuiti col metodo proporzionale, calcolando i resti alla d'Hondt.

Numero divisore

Huckabee

Giuliani

Romney

1

2000

1000

800

2

1000

500

400

3

667

333

267

4

500

250

200

5

400

200

160

6

333

167

133

7

286

143

 

8

250

125

 

9

222

 

 

10

200

 

 

11

182

 

 

Risultati:

Huckabee  11 delegati

Giuliani      5 delegati

Romney      4 delegati

 

La distribuzione degli 11 delegati di Huckabee nei collegi provinciali è effettuata col metodo proporzionale in base ai voti raccolti da Huckabee nelle province, calcolando i resti alla d'Hondt. Supponendo che i voti per Huckabee siano 1000 a Firenze, 600 a Lucca, 400 a Pisa,  e nessuno altrove, abbiamo

 

Numero divisore

Firenze

Lucca

Pisa

1

1000

600

400

2

500

300

200

3

333

200

133

4

250

150

100

5

200

120

 

6

167

 

 

 

Risultati: i delegati eletti abbinati ad Huckabee sono

i primi 6 classificati a Firenze

i primi 3 classificati a Lucca

i primi 2 classificati a  Pisa

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